Cigar Must nasce nel 2014 con la missione di unificare sotto lo stesso nome e fornire un identità ai quattro nostri importanti punti vendita, già esistenti sul territorio svizzero.
Il fine è di permettere al fumatore di riconoscere a colpo d’occhio l’altissima qualità del servizio e dell’offerta, peculiarità comuni alle quattro boutique.

Il Blog si prefigge lo scopo di diffondere la cultura per il fumo lento, senza alcuna induzione all'uso del tabacco.
L'intero contenuto è rivolto ad un pubblico maggiorenne.

27 agosto 2015

Degassificare il sigaro: come si fa e quali sono i benefici

La tecnica della degassificazione, comunemente anche conosciuta come "purging" è utilizzata per eliminare i residui che si creano nel corso della fumata e che potrebbero alterare gli aromi percepiti e il gusto complessivo del sigaro. Ecco spiegato in dettaglio in che cosa consiste questa tecnica e quali sono gli effettivi benefici.




DEGASSIFICAZIONE: A COSA SERVE
La tecnica può essere utilizzata in corso di fumata, ma anche quando si "dimentica" il sigaro per qualche ora per poi tornare alla riaccensione. La tecnica è utile, in ogni caso, quando si iniziano a percepire aromi amari in bocca, oltre che eccezionale per eliminare i residui caboniosi e catramosi che, nostro malgrado, si depositano internamente al sigaro e che potrebbero coprire gli aromi più leggeri impendendoci di percepirli al palato.
 
COME SI FA?
Per degassificare un sigaro è, innanzi tutto, necessario eliminare la cenere dal manufatto. L'operazione successiva prevede di riscaldare il piede del sigaro, prima dirigendo il fuoco verso la circonferenza dell'anello di combustione e quindi direttamente verso il braciere. È quindi necessario soffiare molto intensamente attraverso il sigaro: mentre soffierete vedrete una fiamma fuoriuscire dal braciere di colore blu-giallo, che indica la "purificazione" del sigaro stesso, e che può durare anche diversi secondi, con la possibilità che questa perduri anche eliminando la fiamma dell'accendino.

Il risultato di questa tecnica consente di "resettare" il sigaro e di eliminare tutti i residui incombusti che influiscono negativamente sui sapori. Non spaventatevi se nel corso della fumata, specialmente di sigari con formati molto grandi, sentite la necessità di rieffettuare questa operazione: in certi casi è ripeterla più di una volta non può che essere positivo.






QUANDO CAPISCO CHE È IL MOMENTO DI DEGASSIFICARE?
Tendenzialmente consigliamo di degassificare in vicinanza dell'ultimo tercio di fumata, dove sicuramente i depositi carboniosi e catramosi si saranno maggiormente accumulati. La pratica è attuabile anche quando il sigaro perde armoniosità o, come anticipato all'inizio, quando il manufatto viene abbandonato per poi essere riacceso in un secondo momento.

Provate anche voi a utilizzare questo metodo e diteci che cosa ne pensate e se ritenete che la vostra fumata sia migliorata o meno!

25 agosto 2015

Bolivar Coronas Gigantes: la degustazione e il verdetto


Il sigaro, dal formato Julieta no.2 (47x178 mm), produce una buona fumata, ben bilanciata e con aromi in linea con il brand. La degustazione.


Alla vista:
Il sigaro appare maestoso in tutta la sua lunghezza. La capas colorado è ben tesa e molto lisca e setosa al tatto. Sono presenti alcune venature molto leggere, appena percettibili. Il riempimento al piede è abbondante, ma il sigaro cede correttamente alla pressione dei polpastrelli. 

Un dettaglio del riempimento del sigaro e dell'anilla


Apertura:
tirando a crudo sono percepibili nettamente sentori di miele e fieno. Il tiraggio è leggermente inferiore alla media, come di consuetudine con formati di questo tipo. 


Primo Tercio:
il primo tercio parte con aromi di natura terrosa, tipicamente in linea con il brand. Si fanno avanti nel corso della fumata sentori di cacao, sostenuti da una base speziata leggera, ma piacevolmente riempiente. La combustione avanza correttamente. La forza è pari a due stelle e mezzo su cinque. Il tiraggio continua ad essere inferiore alla media.

Il sigaro nel primo tercio


Secondo Tercio:
nel secondo tercio sono presente note legnose, sostenute da aromi pepati sempre più presenti. Il sottofondo terroso avvertito nella prima sezione di combustione diviene progressivamente più imperativo. La forza aumenta a tre stelle e mezzo su cinque. Il fumo è molto poco denso, con la comparsa di una nota amaricante di sottofondo.

Il sigaro nel secondo tercio

Terzo Tercio:
l'ultimo tercio vede un incremento della forza a quattro stelle su cinque: una forza importante, che tuttavia non dà l'impressione di disturbare mai nel corso della fumata. Gli aromi percepiti sono affini a quelli del tercio precedente, sebbene più incisivi al palato. Il fumo continua ad essere poco denso, mentre l'anello di combustione procede senza incertezza. Il tiraggio persiste sotto la media.

Il sigaro nel terzo ed ultimo tercio di fumata


Nel complesso il bilanciamento che questo sigaro offre è buono. Meno raffinato rispetto al Sir Winston, ma ugualmente gratificante, perde tuttavia la sfida in seguito ad un tiraggio sotto tono e ad aromi meno raffinati, anche se per pochi punti.


Valutazione generale (centesimi): 89


Un dettaglio della cenere del sigaro


20 agosto 2015

H. Upmann Sir Winston: la degustazione


Un churchill che presenta dimensioni importanti (il formato è il Julieta no.2, 47x178 mm), ma che sa regalare una fumata eccezionalmente raffinata che non vorrete terminasse mai. La degustazione di questo sorprendente sigaro.


Alla vista:
il sigaro appare ineceppibile alla vista. La capas, di colore colorado, appare stupendamente ben tesa e lisca al tatto. La cedevolezza alla pressione è eccellente, come il profumo a crudo proveniente dal piede.





Apertura:
A crudo il tiraggio è leggermente costretto, tutto sommato nella norma considerato il formato con un lungo importante come questo. Sono avvertibili aromi terrosi e floreali, nel complesso molto delicati.


Primo Tercio:
affinchè la fumata si avvii davvero è necessario attendere che la combustione proceda per qualche centimetro. Il tiraggio, che inizialmente era leggermente costretto, si attesta su livelli normali. Gli aromi percepiti al palato sono gentili e delicati e rievocano sensazioni floreali con alcuni piacevoli puff speziati che riempiono e soddisfano. La forza è, nel complesso, molto bassa (una stella e mezza su cinque).

Il sigaro nel primo tercio di fumata






Secondo Tercio:
nel secondo tercio si ha una evoluzione che porta a percepire aromi legnosi, con sentori di frutta secca che si fanno avanti in diversi puff. La forza aumenta leggermente, non risultando mai invadente (pari a due stelle e mezzo su cinque). La cenere è grigio-nera e friabile.

Il sigaro nel secondo tercio di fumata


Terzo Tercio:
nell'ultimo tercio gli aromi che si percepiscono vanno a confermare quelli della seconda sezione di fumata, con tuttavia un aumento dell'intensità percepita. Intorno alla fine della fumata è ravvisabile un ulteriore cambio di registro, con un incremento delle sensazioni floreali. La forza aumenta, restando tuttavia su canoni che superano di poco i valori medi nel complesso (tre stelle e mezzo su cinque). L'anello di combustione procede ineccepibilmente nel corso della fumata.

Il sigaro nel terzo tercio di fumata


Non potevamo aspettarci diversamente da questo gigante del Mondo dei sigari cubani: un sigaro che si distingue per una raffinatezza sopra la media, oltre che per un bilanciamento incredibile e per aromi sempre garbati e raffinati.
Le potenzialità di invecchiamento sono notevoli, anche a lunghissimo termine.


Valutazione in centesimi: 93


Un dettaglio della cenere



18 agosto 2015

Hunters & Frankau Humidor: dove la passione incontra il collezionismo

Il distributore ufficiale per la Gran Bretagna Hunters & Frankau (anticamente chiamato "John Hunter, Morris & Elkan Ltd.") ha rilasciato sul mercato un humidor per il 225° Anniversario, divenuto fin da subito un pezzo da veri collezionisti. Al ricevimento, sito in Belgrave Square a Londra, hanno potuto partecipare solo in 225 e... noi c'eravamo!

IL SIGARO: RAMON ALLONES HUNTERS & FRANKAU
Il sigaro scelto è un Ramon Allones con cepo 50 e lungo 141 mm. I manufatti sono stati rollati la prima volta nel 2012 e sottoposto ad un minimo di 18 mesi di stagionatura affinchè il blend potesse affinarsi completamente. Peculiarità dei sigari è la testa denominata "cabeza tumbada" (detta anche dropped head); la produzione prevista ammonta a 50.000 pezzi, rollati direttamente nella Fabbrica Partagas dell'Avana. I sigari sono commercializzati in 2.000 SLB box numerati, ciascuno contenente 25 pezzi.

Su ogni singolo sigaro è presente una seconda anilla recante il nome "Hunters & Frankau Aniversario 225", come visibile nell'immagine sottostante.


I "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225"



L'HUMIDOR DEDICATO
Per questa specifica release, è stato creato un humidor (o meglio, 225 humidor) dall'Azienda italiana DeArt, in cui trovano posto 4 scatole di sigari (per un totale di 100 pezzi, in seguito ad una produzione complessiva di 2.000 box). In associazione all'opera d'arte prodotta dall'Azienda bergamasca viene fornita anche una bottiglia da 50cc di "Havana Club Hunters & Frankau 225° Aniversario". Ne sono presenti sul mercato solo 500 unità (ogni bottiglia è numerata singolarmente) di questo prodotto, con una miscela creata specificatamente dal maestro ronero Abel Morales.

I restanti 1.100 box SLB verranno venduti singolarmente, mentre l'esubero di bottiglie (pari a 275) saranno probabilmente preda dei collezionisti. Attualmente, da ciò che ci risulta, la produzione è completamente sold out.
L'humidor (credit. Halfweel.com)

 
I "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225" (credit Halfweel.com)



IL RICEVIMENTO 
Al fatastico ricevimento che, come esponevamo in apertura, è stato dedicato a soli 225 fortunati appassionati, è stato offerto un "Cigar Menu" di degustazione. Per tutti le danze si sono aperte con un Montecristo Media Corona (cliccate qui per la nostra degustazione), per passare quindi ad una scelta tra il grande atteso "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225" e il "Bolivar Belgravia" (55x130 mm) Edizione Regionale per il Regno Unito del 2015.

Qui di seguito il video dell'evento, pubblicato sul canale Youtube della Casa del Habano di Teddington, Londra.





Il menù di degustazione


Gli inviti





I "Bolivar Belgravia RE UK 2015" e il "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225"


Il sampler contenente il "Bolivar Belgravia RE UK 2015" e il "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225"




Un dettaglio del sampler contenente il "Bolivar Belgravia RE UK 2015" e il "Ramon Allones Hunters & Frankau Aniversario 225"




12 agosto 2015

Bolivar Super Coronas EL 2014: la degustazione


Il sigaro, molto atteso dagli appassionati, ha dimensioni di 48x140 mm. In pieno stile del brand gli aromi percepiti. Dopo diversi mesi passati dall'uscita di questo sigaro le potenzialità di crescita sono largamente percepibili. La degustazione.


Il Bolivar Super Coronas EL 2014 pronto per essere fumato


Alla vista:
I sigari appaiono belli alla vista, con capas piuttosto scure anche se non troppo lisce al tatto. Il riempimento è corretto e i sigari cedono leggermente alla pressione dei polpastrelli.


Apertura:
il tiraggio è fin da subito molto buono, con una leggera resistenza che contraddistingue i sigari cubani. I sapori che si distinguono a crudo sono in pieno stile Bolivar: sono infatti percepibili sentori terrosi e tostati, con un aroma di cacao di sottofondo che solletica piacevolmente il palato.


Primo Tercio:
nel primo tercio si percepiscono fin da subito note terrose, che rimandano agli aromi a crudo. Una lieve nota speziata è presente, senza tuttavia essere mai invadente, ma completando la paletta aromatica della fumata. La forza è media e pari a tre stelle su cinque.

Il primo tercio di fumata


Secondo Tercio:
l'avvio del secondo tercio propone gli aromi cioccolatosi percepiti a crudo, con un retrogusto dolciastro che smorza leggermente la nota terrosa del primo tercio. La mole di fumo è abbondante e cremosa, con l'avanzamento dell'anello di combustione che procede impeccabilmente. La cenere è bianca e molto compatta. La forza cresce a quattro stelle su cinque.

Il secondo tercio di fumata


Terzo Tercio:
nell'ultima sezione di fumata sono nuovamente presenti aromi terrosi e legnosi. Talvolta si avverte una sensazione di speziato al palato. La forza aumenta ulteriormente, attestandosi su canoni quasi massimi (quattro stelle e mezzo su cinque) che conferiscono al sigaro un notevole carattere oltre che soddisfare in pieno il fumatore.


Il terzo tercio di fumata


Nel complesso un sigaro che ha dimostrato una certa evoluzione rispetto ai primi momenti di commercializzazione, sebbene riteniamo che le potenzialità di crescita possano ulteriormente aumentare. Ci sentiamo, quindi, di poter affermare che il punteggio molto alto ottenuto possa ulteriormente aumentare di qulche punto in seguito ad un adeguato aging.

Valutazione generale (centesimi): 90



Un dettaglio della cenera, molto bianca e compatta


Il sigaro ormai finito


7 agosto 2015

Intervista a Nicola di Nunzio


È un caldissimo pomeriggio torinese quello in cui incontro l'amico Nicola di Nunzio per una intervista sul Mondo che da oltre un decennio lo rapisce ed appassiona, quello del fumo lento. 


Alcune delle giare di proprietà di Nicola


Domanda: parlami di te, una breve presentazione iniziale su chi sei e come ti leghi al sigaro.
Risposta: attualmente faccio parte del Direttivo della Cigar Club Association come tesoriere, sono anche coordinatore della rivista “Sigari” e Responsabile del relativo Panel di degustazione, questo come Associazone Nazionale. Inoltre, sono tesoriere del “PuroMotivo Torino Cigar Club” e faccio parte del Panel internazionale della “Cigar Sense”, una società americana di degustazioni che fornisce servizi online.

D: parlami un po' di CCA e PuroMotivo.
R: da quando sono entrato nel Direttivo della CCA, nel 2011, ad oggi siamo giunti a 33 Club, riunendo i più grandi Cigar Club d'Italia. Pubblichiamo, inoltre, la Rivista SIGARI! e organizziamo i Corsi Catadores in Italia e all’estero, corsi per “Maestri conoscitori del sigaro”, ed i nostri associati hanno a disposizione molte convenzioni. Ad oggi, molti club hanno il proprio evento importante come Matelica con l' “Encuentro Amigos de Partagas en Italia”, il “Puromotivo” con la “Mole di Fumo”, Biella con la “Calenda Maia”, ma noi del “PuroMotivo”, oltre alla già menzionata “Mole di Fumo”, ogni mese organizziamo una degustazione destinata ai soci o eventi con abbinamenti vari.

D: sei fumatore solo di cubano o anche di altra tipologia?
R: all'inizio solo cubano e toscano, poi pian piano ho iniziato a provare i domenicani, i nicaraguensi ecc... Ora con il panel di “Cigar Sense” fumo prevalentemente extracuba, in quanto tutto il mercato americano, ovviamente, è extracubano.

D: tra cubani e non cubani quali pensi siano le differenze più eclatanti?
R: sarei curioso di vedere fra diversi anni, quale possa essere la differenza tra i due con un buon invecchiamento, cercando di capire se i sigari rollati in altri Paesi all’infuori di Cuba, riescono a migliorare o no.

D: tra cubano e non cubano, marche preferite?
R: tra i cubani Partagas, Bolivar e Ramon Allones, quindi sigari un po' “carichi”. Tra i non cubani gli Oliva, i Flor de Selva ed i Liga Maestro.

D: quale è stato il tuo primo sigaro?
R: è stato un Cohiba Siglo II.

D: hai dei buoni ricordi? Lo rifumeresti ancora?
R: assolutamente sì, come neofita è stata una bellissima esperienza.

D: sei appassionato di vintage vero? Raccontami un po' che cosa ti attira di questo mercato.
R: trovare moduli che non esistono più, anche in funzione della loro storia. Ho avuto la fortuna di fumare molti vintage, dagli anni '30 a salire, ed ho avuto belle e brutte sorprese. È come una bottiglia di vino, quando togli il tappo...

D: se dovessi dirmi tra i moduli provati, verso quale hai una preferenza assoluta?
R: ho un ricordo favoloso di un Dunhill Tubos degli anni '80, un profumo eccellente. Sono fermamente convinto che la conservazione in tubo amplifichi la qualità, anche se chiaramente i tabacchi di allora erano diversi. Ottimo anche il Davidoff Dom Perignon, una fumata molto elegante, e il Laguito no.1 di Davidoff, che contrariamente a quanto mi aspettavo ho trovato molto corposo. Molto buoni anche i Ramon Allones Corona e il Partagas Corona, entrambi risalenti al periodo Pre Castro, quest'ultimo fumato recentemente a Matelica.

D: perchè secondo te la conservazioni in tubo è superiore alla conservazione in box?
R: mah, dipende anche molto dai box. Una scatola verniciata, per me, conserva meglio di un normale SLB. Poi, chiaramente, dipende sempre da chi li conserva. Io applico la conservazione delle “4 stagioni”, tenendo l'umidità molto bassa in estate.

D: secondo te, se ti proponessi una fumata tra due sigari, uno recente e con 10 anni alle spalle, pensi che te ne accorgeresti se non ti venisse detto?
R: quello che cambia è il carattere del sigaro: nelle produzioni vecchie è la cosa che colpisce di più. In teoria credo che me ne accorgerei, anche se di sorprese in questo senso attualmente ne ho avute diverse.

D: che ne pensi del mercato attuale del sigaro?
R: si sta orientando su formati e cepi grandi o formati piccoli, senza più via di mezzo. Si va dal “Montecristo 80 Anniversario” agli “Half Corona”. Spero che un domani si torni ai vecchi moduli, come sta per altro facendo ora il mercato extracubano.

D: pensi che questo accada per un desiderio di differenziazione tra Cuba e Extracuba?
R: per me cambia proprio il mercato di riferimento. In America ad esempio, c'è a chi piace ostentare il sigaro: per questi soggetti è importante il sigaro grande adornato da ingenti anille.

D: quindi il trend del corto e largo che vediamo attualmente è sinonimo di una esigenza del fumatore contemporaneo?
R: soprattuto dipende dal tempo a disposizione. Ormai trovare il tempo per fumare un “Siglo VI”, un sigaro imponente, è raro. Si tendono a preferire sigari piccoli, che non richiedono molta attenzione.

D: secondo te, tra un cubano in una fascia di mercato medio-altra ed un cubano che invece ha un prezzo basso ci sono differenze reali o è una mera operazione di marketing?
R: il marketing è il padrone del mercato. Dal mio punto di vista il tabacco è sempre lo stesso. Molto lo fa il packaging e la richiesta del pubblico verso formati specifici e Case specifiche.

D: tu sei uno dei sostenitori del sapore di tabacco in quanto tabacco o della ricerca di una aromaticità molto ampia durante la fumata?
R: quando mi appresto ad accendere un sigaro, cerco di effettuare una separazione: se mi approccio ad una degustazione, mi concentro sul sigaro per cercare aromi, sapori, studiare il sigaro anche a crudo ecc... quando invece fumo tra amici la cosa importante è che mi appaghi, quindi non presto moltissima attenzione. Ci sono chiaramente due scuole di pensiero: quella cubana dice che il tabacco sa di tabacco, mentre la cultura europea sostiene che si possano trovare aromi, sapori... anche se dipende molto dal palato di chi fuma. Un palato allenato, non solo sui sigari ma anche sui cibi e distillati è, chiaramente, avvantaggiato.

D: tu che ti sei confrontato anche con il panorama americano, come si approcciano loro alla degustazione?
R: per cosa ho visto io il metodo è abbastanza uguale. Come in Italia, c'è chi apprezza e c'è chi fuma solo per ostentare l'oggetto. In America sono moltissimi i Cigar Club e i corsi specialistici, ma ancora non sono vicini agli standard europei.

D: un'ultima domanda. Tu hai una ritualità particolare quando ti avvicini alla fumata di un sigaro?
R: quando mi approccio ad una degustazione, l'importante è che sia da solo e che abbia tranquillità attorno a me. Come oggetti no, non ho rituali specifici e non devo essere stressato. La degustazione è un piacere, non qualcosa da fare per forza.

Colgo l’occasione per ringraziare te Mirko per l’opportunità concessami ed il caro amico Alain Proietto, persona fantastica e molto competente. Ovviamente saluto anche tutti i ragazzi di Cigar Must!

Nicola, a sx, ad una serata  organizzata alla "Casa del Habano di Lugano"


Nicola con Alain Proietto, titolare della "Casa del Habano di Lugano"


5 agosto 2015

Sigaro Nardini: esclusiva anteprima!

Grazie ad una caro amico noi di Cigar Must siamo venuti in possesso di un sigaro in anteprima, la cui commercializzazione avverrà probabilmente, entro fine anno. Qualche cenno storico e una breve degustazione.


QUALCHE CENNO STORICO
Il sigaro in questione è composto da tabacco Nostrano del Brenta: tra i più antichi promotori e curatori di questa varietà di tabacco vi era proprio Bortolo Nardini, fondatore e Presidente tra il giugno del 1939 e il dicembre del 1943 del "Consorzio Tabacchicoltori di Bassano del Grappa"(un tempo il tabacco Nostrano del Brenta era unicamente coltivato in quella zona).



UN SIGARO COMMEMORATIVO IN ANTEPRIMA!
Da tempo l'idea di un sigaro commemorativo dedicato a Bortolo Nardini stuzzicava l'Azienda e oggi, a 75 anni dalla sua scomparsa, ci accingiamo a fumare il prodotto in questione. La forma è generosa e di formato tronco-conico; la capa è colorado, piuttosto liscia al tatto e con alcune venature ben percetibili sopra impresse. Il manufatto (che l'Azienda sottolinea essere realizzato completamente a mano) non è molto cedevole alla pressione. I tabacchi utilizzati sono stagionati 36 mesi, con un ulteriore invecchiamento di 12 mesi per consentire al tabacco Nostrano del Brenta di sprigionare le caratteristiche organolettiche tipiche. I sigari, quindi, verranno presumibilmente commercializzati con un aging pari a 4 anni.

Alcune indiscrezioni fanno presumere che la commercializzazione avverrà in giare numerate dalla produzione piuttosto contingentata (sembrerebbe siano 1.000 giare da 33 sigari ciascuna).


LA DEGUSTAZIONE

Il profumo al piede non è molto pronunciato, come spesso succede in sigari che hanno subito un aging di qualche anno. Come anticipato in apertura, al tatto la cedevolezza del manufatto è risicata. Il tiraggio è fin da subito un po' costretto: è necessario superare il primo tercio affinchè la mole di fumo in bocca divenga soddisfacente. Sono avvertibili lievi sentori di frutta secca, che si alternano con una vena amaricante sempre presente nel corso della fumata. Sono presenti, anche se solo in alcuni puff, aromi speziati. La forza e media, per divenire medio alta nella fase finale (3,5/5). Il sigaro tende a spegnersi più volte nel corso della fumata: sono quindi state necessarie diverse riaccensioni.




La valutazione della fumata è pari a 80 centesimi.



Un dettaglio della cenere
 



2 agosto 2015

H. Upmann Magnum 56: la degustazione


Ve ne avevamo già parlato qui e ora ecco la degustazione della prima Edizione Limitata del 2015, il Magnum 56. Una fumata decisamente pronta, che non può che migliorare con un ulteriore affinamento.

 



L'H. Upmann Magnum 56 EL 2015

Alla vista:
I sigari appaiono molto ben riempiti, anche se poco cedevoli alla pressione. Le capas sono scure e ben tese, piuttosto lisce al tatto. Colpisce immediatamente la grande anilla dedicata a questo sigaro.

Apertura:
Il tiraggio a crudo è da manuale e i primi aromi che giungono al palato sono di natura terrosa, con sentori che ricordano, inoltre, il caffè tostato.



Primo Tercio:
l'apertura riprende gli aromi percepiti a crudo: è decisamente ben avvertibile un predominante sentore di caffè tostato, con sfumature aromatiche che ricordano le noci e la frutta secca. La forza è fortemente contenuta, attestandosi su livelli minimi (1,5/5). Il fumo è, fin da subito, molto abbondante e copioso.











Secondo Tercio:
La forza aumenta leggermente: i sapori divengono quasi vegetali, con un retrogusto sempre presente (anche se in misura minore che nel primo tercio) di frutta secca.. La cenere appare bianca e piuttosto compatta, restando saldamente attaccata al sigaro anche proseguendo la fumata.
Quasi alla fine del secondo tercio si inizia a percepire un sapore leggermente speziato. Il fumo si mantiene abbondante e cremoso. La forza aumenta a 2,5/5, restando nel complesso bassa.


Terzo Tercio:
Il tercio tercio non presenta un evoluzione aromatica netta rispetto a quello precedente: persistono i sentori di frutta secca e di caffè, con la forza che resta costante, aumentando lievemente solo in prossimità della fine del sigaro (3/5). 





Nel corso della fumata non sono stati avvertiti sentori ammoniacali: un buon segno considerando la giovane età del manufatto, che ha espresso notevoli potenzialità di miglioramento nel breve-medio periodo. Siamo convinti che la paletta aromatica non troppo complessa non potrà che migliorare con un aging del sigaro di qualche mese.




Valutazione generale (centesimi): 85

A sigaro ormai concluso un dettaglio della cenere




1 agosto 2015

Festa Nazionale del 1° agosto: festeggiamo con un sigaro!

Il 1° agosto in Svizzera è giornata di festa Nazionale. La ricorrenza risale alla celebrazione dei primi patti tra i cantoni che formavano il nucleo dell'odierno stato elvetico. 



1° AGOSTO: FESTA IN SVIZZERA
La giornata inizia con il classico brunch presso le tradizionali fattorie svizzere, dove è possibile assaggiare i prodotti locali sia dolci che salati. Anche solo camminando per strada potrete vedere le città pronte alla celebrazione di questo importante giorno che, come da tradizione, si chiude con bellissimi spettacoli pirotecnici e con l'accensione di falò che simboleggiano la cacciata dei balivi stranieri avvenuta nel XIV secolo.

IL PROGRAMMA DI FESTEGGIAMENTI A LUGANO
Nella città di Lugano si svolgono diverse cerimonie (alle 11 in Piazza della Riforma con la Filarmonica di Castagnola, alle 21,45 in Piazza della Riforma con la Civica Filarmonica di Lugano e alle 23,15 in Piazza Manzoni con animazione musicale), che culminano con il discorso di un eminente ospite in Piazza della Riforma e nel maestoso spettacolo pirotecnico sul golfo, alle 22,30 che illuminerà il lago di Lugano. Nonostante la giornata di oggi non sia prettamente estiva non temete: qualora il tempo non decida di essere clemente lo spettacolo sarà spostato a domenica 2 agosto.


LO SAPEVATE CHE...
Qualche curiosità sulla festa del primo agosto:
  • Nel 2006, a Zurigo, a causa del caldo e della siccità,  lo spettacolo pirotecnico è stato sospeso. Il capo della polizia di Zurigo, Esther Maurer, ha deciso quindi di far accendere l'arsenale di fuochi acquistato per la festa nazionale in occasione della Street Parade, non distante a livello di calendario dal 1° agosto.
  • Nel 2004 alcuni comuni hanno anticipato la giornata di festa nazionale al 31 luglio. Perchè? Michael Siegrist, del Consiglio comunale di Alpnach, ha dichiarato al «Neue Luzerner Zeitung»: "In questo modo, la gente può festeggiare fino a tardi la domenica senza dover tornare al lavoro il giorno successivo".
  • L'Associazione svizzera mastri panettieri-confettieri dichiara che: "Siccome il panino del 1° agosto si è diffuso in tutta la Svizzera come prodotto da forno puramente a base di burro, nella preparazione non è concesso utilizzare nessun altro tipo di grasso che non sia burro puro". Ecco perchè i panini del primo agosto sono molto... burrosi!
  • La festa del primo agosto che oggi conosciamo era diversa sino al XX secolo, dove la celebrazione consisteva semplicemente nel far suonare le campane della chiesa la sera.

UN FESTEGGIAMENTO... FUMOSO!
Noi di Cigar Must auguriamo a tutti i nostri concittadini una rilassante e rigenerante giornata di festa: noi la accompagneremo con un sigaro (magari con il nuovissimo Magnum 56 Edizione Limitata 2015), e voi?




Vi ridiamo appuntamento a lunedì 3 agosto in Via Motta 12 a Lugano: venite a trovarci per scoprire quali novità sono già arrivate!