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18 settembre 2015

Intervista a Francesco Decorato


Intervista a Francesco Decorato, amico e tabaccaio venuto dalla Sicilia che ci racconta la sua vita fumosa, passo dopo passo, compreso l'ultimo gradino della sua formazione vissuto alla "Casa del Habano" di Lugano.

 
Francesco Decorato

Domanda: parlami di te, come ti chiami, da dove arrivi e che cosa fai.
Risposta: sono Francesco Decorato, sono un tabaccaio siciliano, in provincia di Ragusa a Vittoria dal 2005. Dal 2007, in seguito alla richiesta di un cliente, abbiamo cominciato a trattare i sigari cubani. Prima di quel momento trattavamo solo sigari toscani.

D: da dove nasce la passione per il sigaro cubano?
R: la passione per il sigaro cubano nasce, come dicevo, dalla richiesta specifica di un cliente. All'epoca non conoscevo affatto questi pregiati manufatti, ma ci siamo lanciati per soddisfare questa richiesta innanzi tutto per finalità commerciali. Ho contattato prima il distributore e poi ho fatto incontrare questo con il cliente stesso; nello stesso periodo mi ero procurato un humidor per la conservazione. Tutto è iniziato così.

D: tu sei fumatore di toscano e sigaretta per poi passare al cubano?
R: fumo solo sigari, prima di quel momento non fumavo nulla. Per vendere i sigari, prodotto molto particolare, devi sapere cosa proponi. Essendo un prodotto molto lussuoso devi saper soddisfare le esigenze dei clienti.

D: quale è stato il primo sigaro verso cui ti sei approcciato?
R: il primo ordine fatto a Diadema, la Società che distribuisce sigari in Italia, era composto da un box di Montecristo n.4, uno di Romeo y Julieta n.3 in tubos ed uno di Siglo III, sempre in tubo. La mia prima esperienza è stata con i puritos di Montecristo, passando dal Romeo y Julieta n.3 e quindi al Montecristo n.4, un sigaro che per me è una certezza quando voglio fare una bella fumata. Il Cohiba è stato l'ultimo che ho provato, anche per questioni di prezzo di acquisto che a quel tempo mi pareva esagerato.

D: puoi dire ora che il Montecristo n.4 si oggi il tuo sigaro preferito in assoluto?
R: considera che fumo 2-3 sigari a settimana, ad eccezione degli eventi o di situazioni particolari. Quello è il sigaro che io scelgo quando voglio fare una fumata che mi soddisfa senza prestare eccessiva attenzione. Ci sono chiaramente altri grandi sigari, come i vintage: non ne ho fumati moltissimi, ma li apprezzo molto. Ritengo che l'affinamento sia essenziale per il sigaro.

D: come conservi i sigari? Sia in tabaccheria che a livello privato.
R: non possiedo un humidor privato, in quanto il mio humidor è quello della tabaccheria, refrigerato ed umidificato. Li conserviamo solo sigari cubani secondo gli standard internazioni di conservazione che propone Habanos.

D: confrontandoti da professionista con il mercato del sigari, quale ritieni sia l'evoluzione del sigaro sul mercato italiano?
R: è un mercato su cui è complesso muoversi, in quanto siamo molto tormentati dalle compagne antifumo. Si è anche abbassato il target di età: oggi il sigaro piace anche ad i più giovani. In generale credo che si sia sempre più orientati alla ricerca della qualità, nell'ottica di diventare grandi fumatori. Con grandi fumatori non intendo chi fuma molto, ma chi ha sviluppato un bel palato.

D: come vedi la fumata del sigaro sotto l'aspetto della degustazione? Hai un modo particolare per degustare un sigaro?
R: il miglior modo per degustare un sigaro è fumarne diversi. Ritengo che per conoscere un sigaro se ne debbano fumare almeno 10 esemplari, fumati in diversi contesti e periodi. A seconda del periodo in cui lo fumi il sigaro è possibile che si trovi in una fase diversa. Non penso di avere un grandissimo palato, tuttavia riesco a capire la qualità di un sigaro quando lo assaggio.

D: sul panorama siciliano i tuoi clienti cosa preferiscono in assoluto?
R: la scelta del sigaro è molto soggettiva ed è influenzata molto dal tempo di fumata a disposizione. Bisogna trovare un punto di equilibrio che non faccia avere voglia di desiderare un altro sigaro appena conclusa la fumata. Chiaramente il trend attuale è quello dei formati corti e larghi, attualmente i maggiormente richiesti sul mercato.

D: oltre al cubano spazi anche sul toscano?
R: certo, i toscani mi piacciono, specialmente quelli fatti a mano. Tra i non fatti a mano mi piace molto abbinare il Garibaldi con la birra, ma apprezzo molto anche il Pastrengo, il 1492 e l'Antica Tradizione.

D: come lo fumi il toscano?
R: intero, solo ed esclusivamente intero. È una eccezione che lo fumi ammezzato.

D: hai preferenze sulla lunghezza del taglio?
R: dipende dal tempo a disposizione. Mi piace cominciare la fumata e finirla.

D: non lasci quindi mai un sigaro per poi riprenderne la fumata?
R: no, anche se è successo, ma non sposo questa scuola di pensiero. Preferisco, se non ho tempo, non fumare.

D: hai un momento particolare di preferenza quando fumi un sigaro?
R: apprezzo molto la fumata dopo la colazione, quando se ne ha il tempo. Mi piace anche molto fumare il sabato sera, quando rinuncio alla vita sociale con gli amici, condividendo le mie fumata con mio padre e mio fratello. Naturalmente è una buona occasione ogni volta che si è in compagnia di amici, anche se sul lavoro preferisco fumare sigari di bassa qualità: interrompere la fumata di un sigaro di grande pregio mi disturberebbe.

D: hai un abbinamento particolare che preferisci con i sigari?
R: come cibo mi piace abbinarci le carni rosse, ma anche il vino rosso siciliano, questo per lo specifico per i toscani. I cubani mi piace abbinarli alle bollicine, che ritengono puliscano e sgrassino a dovere il palato durante la fumata, resettandolo.

D: io ti incontro qui, alla Casa del Habano di Lugano. Come mai sei capitato qui in Svizzera?
R: tutto è nato da una chat su Whatsup su cui militano appassionati di tutta italia e non solo, tra cui anche Alain Proietto e Massimiliano Rocci. Da quel momento è iniziato un bel rapporto con Alain, che ho re-incontrato a Matelica 2015, posto in cui ho concretizzato la mia amicizia con lui. Sono qui oggi per un mio desiderio di migliorarmi, e per farlo è necessario andare da chi ti ha preceduto come esperienza e competenza. Chiesi ad Alain di poter affiancare Massimiliano per circa tre settimane e oggi, che questa esperienza volge al termine posso dire siano stati giorni molto interessanti e formativi, duranti i quali sono cresciuto professionalmente.

D: ti chiedo, in ultimo, di descrivermi con poche parole che cosa rappresenta per te il Mondo del sigaro.
R: ritengo di essere una persona fortunata perchè faccio un lavoro che mi piace. Quando vendo sigari non penso al ricavo della vendita, ma penso a trasmettere come io vendo il sigaro. Quando vendo una scatola di sigari voglio pensare di aver ceduto una box contenente emozioni.


Francesco Decorato con in mano una scatola di El Rey del Mundo Infantes Esclusivo Cuba, insieme ad Alain Proietto e Massimiliano Rocci 

Francesco Decorato insieme a Vincenzo Gonnella



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