Nel
2013 Camacho ha iniziato una campagna di re -branding allo scopo di creare una
nuova immagine stile "bad-boy". tutti i sigari sono stati ripensati nel blend e anche nell’immagine
grafica, con l’intenzione di rendere il marchio più attraente per il fumatore.
Non è la prima volta che mi avvicino al marchio Camacho: il Corojo è una delle mie fumate "solide" preferite, con il tipico aroma di quella antica varietà di tabacco ed un rapporto qualità prezzo interessante.
Dei tre prodotti disponibili, Criollo, Corojo e Connecticut, proprio quest'ultimo mi incuriosiva perchè il sito web ufficiale lo presenta come l’unico Camacho che non dà calci alla porta ma bussa per entrare… La similitudine non è assolutamente poetica ma riesce bene a trasmettere quell’immagine di bad-boy tanto cara al marketing management.
Il Camacho Connecticut è il sigaro ideale per chi ha voglia
di qualcosa di "morbido" ma allo stesso tempo non vuole fumare un
sigaro con poco sapore. Con questo blend l’audacia incontra l’equilibrio: tutto
il sapore ricco e profondo e quella nota di piccante che ci si aspetta da un
Camacho, senza pero’ raggiungere i livelli estremi del Corojo.
Il sigaro ha un filler particolare, un incontro di Generoso
dell’Honduras e Aleman Ligero dominicano: il mix dei due tabacchi garantisce
una solida profondità alla paletta aromatica. Per il binder Camacho ha scelto
quello che poeticamente definisce “il tabacco liberato” ovvero il classico
Corojo Cubano. Tanto buon tabacco è racchiuso in un wrapper di autentico Connecticut
Ecuador che si presenta molto bene, con una bella superficie grassa e liscia e
dalle vene poco pronunciate. La gigantesca anilla copre quasi la metà del sigaro,
raggiungendo l’inizio del secondo terzo… very bold!
Da spento la fascia rilascia note di fieno mentre dal piede
si sprigiona un tipico e profondo aroma di terra. Il primo puff a sigaro spento
restituisce note di legno e terra, con una lieve dolcezza di fondo che ricorda
la melassa.
Appena acceso il Camacho Connecticut parte con una nota di
fieno ma anche un guizzo di cedro piuttosto evidente su una base di terra. Il
fumo è per lo più liscio e cremoso, con un po' di pepe e spezie nel passaggio
retronasale. Per tutto il primo terzo l’impianto aromatico è abbastanza
continuo, con alcune note di agrumi un tocco di acido.
Nel secondo terzo la terra diviene più pronunciata, a
discapito delle note erbose che passano in secondo piano, sostituite da spezie e
agrumi che “accendono” l’attenzione: il Ligero Aleman si è finalmente palesato
in tutta la sua possenza!
E’ solo ne terzo finale che tutti i protagonisti si uniscono
in un grande mix di terra, fieno, spezie, dolce e agrumi, il tutto ben
bilanciato e avvolto in un fumo solido e compatto.
In conclusione il Connecticut è un buon sigaro, di forza
media, con una discreta varietà aromatica ed un’ottima costruzione/combustione:
un sigaro onesto che regala attimi felici anche, per usare un’espressione
tipicamente yankee, portando a passeggio il cane. Come intensità e corpo personalmente
preferisco il Corojo (presto lo recensiremo) ma la finezza di questa fascia
Connecticut ha senza dubbio una sua valenza.
Trovate tutta la linea Camacho (Connecticut, Corojo e
Criollo) presso Cigar Must Lugano – Piazza Riforma.
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